Le vendite di auto elettriche dovrebbero essere raddoppiate, dice il sindacato italiano

Rocco Palombella, Segretario generale della Uilmha recentemente incontrato il Ministro italiano Aldofo Urso nell'ambito di una serie di discussioni cruciali per il futuro dell'industria automobilistica italiana. L'incontro è avvenuto pochi giorni prima una riunione chiave prevista per il 7 agostoPer discutere del futuro dello stabilimento di Termoli si terrà un incontro tra governo, sindacati e rappresentanti di Stellantis.

Lo stabilimento di Termoli, proprietà di Stellantis, sta attraversando un periodo difficile con una serie di interruzioni della produzione causata dal calo delle vendite di auto a combustione e dal maggiore utilizzo del motore Puretech nei nuovi modelli ibridi del Gruppo. Lo stabilimento, che produce motori GME, GSE e V6 per modelli prestigiosi come l'Alfa Romeo Quadrifoglio e la Maserati Trofeo, ha subito diversi arresti di produzione nel mese di luglio, interrompendo pesantemente l'attività prima della chiusura estiva.

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La domanda di motori GME, utilizzati nelle Alfa Romeo Giulia e Stelvio e nelle Maserati Ghibli e Levante ibride, è diminuita. Analogamente, i motori GSE (Firefly) non sono più utilizzati in nuovi modelli come l'Alfa Romeo Junior, la Fiat 600 e la Lancia Ypsilon, che preferiscono il motore Puretech. Il motore V6 rimane limitato a modelli di nicchia, contribuendo all'incertezza sul futuro dello stabilimento. Le uniche prospettive rimaste sono quelle dell'Alfa Romeo Tonale e della Fiat Panda, che continueranno a essere prodotte fino al 2027 o addirittura al 2030. Anche il lancio della Fiat 500 ibrida con motore GSE è previsto per la fine del 2025 o l'inizio del 2026.

Il progetto di conversione dell'impianto in un sito di produzione di batterie, annunciato nel marzo 2022, è stato sospesa a causa della domanda insufficiente di veicoli elettrici. Palombella e il sindacato Uilm sottolineano la necessità di accelerare le politiche industriali per facilitare la transizione ai veicoli elettrici. Secondo Palombella, "dobbiamo raddoppiare le vendite di auto elettriche per soddisfare le esigenze attuali e future".

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Nel corso dell'incontro con il Ministro Urso, Palombella ha espresso preoccupazione per la gestione della transizione ecologica e per i suoi effetti sull'industria automobilistica. Ha sottolineato l'importanza dell'integrazione di Fiat in Stellantis e le sfide poste dalla transizione verso i veicoli elettrici. "Abbiamo bisogno di politiche chiare da parte dell'Unione Europea sulle scadenze del 2035 e sulle tappe intermedie che richiederebbero il raddoppio delle vendite di auto elettriche", ha insistito.

Il sindacato chiede che piena trasparenza sul futuro della Gigafactory di Termoli, un progetto essenziale per la produzione di batterie elettriche. "Chiediamo un impegno straordinario affinché questo progetto non venga abbandonato", ha dichiarato Palombella. Il sindacato ha anche chiesto chiarimenti sull'arrivo di nuove case automobilistiche in Italia, sull'impatto degli incentivi governativi sull'industria nazionale e sulla vendita di Comau, leader nella robotica.

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L'incontro del 7 agosto è molto atteso.arà il futuro dello stabilimento di Termoli e di molti dei suoi lavoratori. "Ci auguriamo che il Ministro Urso e Stellantis cambino rotta e che finisca il periodo degli annunci a cui non seguono i fatti", ha concluso Palombella. Senza interventi urgenti e strutturali, rischiamo di perdere intere linee di produzione e decine di migliaia di lavoratori".

3 Commenti

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  1. Purtroppo per la UIM, non esistono (ancora?) leggi che obblighino la gente a comprare determinati prodotti. È vero che possiamo ridurre l'offerta termica, ma non credo che Termoli ne uscirà vincitrice. I motivi per cui le auto elettriche non vendono bene in Italia sono molteplici, il primo dei quali è stato chiaramente identificato dal capo della Fiat come il costo, il secondo è una politica di deflazione salariale perseguita da decenni in nome della competitività (purtroppo i salari serbi sono ancora più bassi), il terzo è il sottoinvestimento in infrastrutture legato a una politica fiscale e di privatizzazioni (con conseguenze catastrofiche) che hanno svuotato le casse dello Stato e lo hanno privato di risorse. Eppure, come tutti sappiamo, l'Italia è in prima linea in Europa per quanto riguarda gli effetti del cambiamento climatico, quindi smettere di bruciare petrolio sembra l'unica cosa sensata da fare. Infine, l'ultima cosa che gli oppositori dei veicoli elettrici sottolineano è la mancanza di maturità della tecnologia, e a ragione. Samsung ha appena annunciato la distribuzione di batterie che possono essere ricaricate in 9 minuti ai suoi clienti produttori, ma sono ancora troppo costose per i modelli Fiat. Ecco perché dobbiamo investire, invece di lanciare l'ennesimo esercizio di riduzione dei costi che rovina l'affidabilità e l'immagine dei nostri marchi, come sta facendo Tavares.

  2. Raddoppiare le vendite di auto elettriche va benissimo, ma come convincere i clienti?
    Ci sono sempre due grandi ostacoli: il prezzo e la praticità.

  3. Per quanto mi riguarda, l'auto italiana economica è morta!
    Non comprerei mai una Peugeot rimarchiata, tanto meno un'auto elettrica di qualsiasi marca.
    Dopo più della metà delle auto che ho posseduto dal 1966, cioè 15 su 27: 8 Fiat, 5 Alfa, 1 Lancia, 1 Autobianchi. La mia prossima auto sarà una Mazda 3 o una CX30 a benzina, a partire dal prossimo anno!
    È il marchio che, ai miei occhi, rappresenta ancora la filosofia meccanica latina che è andata perduta da quando Stelantis ha preso il controllo di CFA e ha abbandonato tutto il genio italiano, sostituendolo con una catastrofe, cioè il conformismo e il peggio delle sciocchezze meccaniche francesi!

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